Trapianto Capelli Turchia … altro che vacanza

Riflessioni da fare, e Consigli del Dottor Vincenzo Masullo circa il Trapianto Capelli in Turchia

Pubblicato da  Vincenzo Masullo  il 12 Luglio 2019
Trapianto Capelli Turchia … altro che vacanza

Grazie alla posizione di tutto rispetto che il trapianto di capelli occupa tra gli interventi di chirurgia estetica più richiesti al momento, è sempre più frequente sentir parlare di persone che prendono in considerazione la possibilità di andare ad operarsi in paesi diversi dall’Italia. In realtà questo è un fenomeno già conosciuto nel tempo, sotto la definizione di “turismo della salute” e negli anni passati ha riguardato anche altri settori della Medicina, primo fra tutti l’Odontoiatria.

A quel tempo, si parlava di Paesi Europei, come ad esempio la Romania, l’Albania, l’Ucraina; oggi invece per quanto riguarda la Chirurgia delle Calvizie, la meta più ambita sembra essere la Turchia; nazione in cui sono sorte molte cliniche attrezzate a realizzare questo tipo di intervento estetico; la condizione imprescindibile però, è sempre che il tutto avvenga in sicurezza, osservando tutte le norme igieniche e soprattutto per mano di persone esperte e specializzate.

Perché il Trapianto Capelli in Turchia?

Perché molti Italiani decidono di prenotare un biglietto aereo e affidarsi a medici turchi piuttosto che a quelli “nostrani” ?!? L’aspetto più evidente è sicuramente quello economico. Andare ad operarsi in Turchia oggi significa spendere una cifra che si aggira intorno ai 2600€ per un numero “variabile” di unità follicolari, per un pacchetto che inoltre comprende viaggio, alloggio e giro turistico.

Tutto ciò avviene perché ovviamente in Turchia la moneta ufficiale non è l’ euro, il che aiuta a mantenere prezzi molto più bassi rispetto a quelli europei e, aspetto non da sottovalutare, perché oggi esistono innumerevoli tour operator in grado di organizzare questi pacchetti All Inclusive con tratte aeree low cost. A tal proposito, però, non mi spiego nemmeno perché, uno tra i migliori chirurghi nel settore delle calvizie, di cui evito di citare il nome ma anch’egli di nazionalità turca, continua tutt’oggi ad attenersi a quello che è il mercato europeo e quindi alle tariffe che si utilizzano anche in Italia. Tuttavia, qualcuno potrebbe pensare: “Ottimo, spendo meno, ottengo anche più unità follicolari e visito anche una città nuova!”

Ora, senza voler offendere nessuno, una domanda sorge spontanea: “É mai possibile che si finisca per considerare un intervento chirurgico, seppur poco invasivo, quasi una vacanza?!”

La mia personale risposta, da medico chirurgo professionista specializzato nel trattamento delle calvizie, è NO! Non posso neanche pensare di presentare, e di conseguenza vendere, un intervento chirurgico come se fosse una sciocchezza.

Pur essendo vero che l’autotrapianto di capelli non presenta alcun tipo di effetto collaterale o problema né durante né dopo la procedura, resta comunque un intervento di microchirurgia abbastanza delicato e come tale va trattato. Comunque, diciamo che questa, per noi Chirurghi del settore, rappresenta una questione alquanto spigolosa; deve essere chiaro che il nostro intento non è gettare fango su altri medici che possono lavorar bene e in maniera indiscutibile (e per fortuna ce ne sono ancora!) ma sensibilizzare i potenziali pazienti prima di commettere qualche imprudenza di cui poi potrebbero pentirsi.

Suggeriamo pertanto, qualsiasi sia la nazione in esame, di accertarsi che vengano garantite tutte le condizioni necessarie per il corretto svolgimento dell’intervento e per la sua riuscita; in primis, risulta fondamentale che il personale medico sia specializzato e competente in modo da trattare nel modo più corretto i bulbi prelevati e in seguito reimpiantati.

Un altro aspetto su cui voglio porre l’attenzione è che proponendo questa sorta di pacchetti All Inclusive, accessibili a chiunque, sembra essere trascurato un aspetto molto importante e cioè la storia personale del paziente.

Anche nel servizio andato in onda lo scorso anno durante il famoso programma tv LE IENE, la cosa più sconvolgente per me è stata comprendere che chiunque decidesse autonomamente di operarsi, avrebbe potuto prendere un biglietto aereo, partire e ottenere un autotrapianto di capelli!!! Non si prestava alcuna attenzione all’anamnesi del paziente, oppure a se magari con una terapia da seguire prima dell’intervento si poteva già ottenere un iniziale miglioramento. L’operabilità o meno del soggetto era esclusivamente a discrezione del paziente stesso e non più dello specialista!!!; inoltre non si è mai parlato di analisi del sangue (necessarie per valutare la salute del paziente prima di organizzare l’intervento e soprattutto l’assenza di malattie), nè della modalità di prelievo o del tipo di strumenti utilizzati, e tantomeno delle indicazioni da seguire durante il periodo post-intervento; in realtà non era nemmeno molto chiaro in quali fasi del l’autotrapianto il chirurgo fosse presente e quali invece delegasse ai suoi, seppur bravi, operatori.

Per quanto mi riguarda, penso sia una procedura quantomeno poco etica, senza alcun rispetto di norme basilari e fondamentali per la Medicina e Chirurgia in generale. Proprio per questo, a partire dal Ministero della Salute per quanto riguarda l’Italia e continuando con le Società internazionali di Chirurgia delle Calvizie (ISHRS per citarne una) si è deciso di stilare una serie di norme e di condizioni imprescindibili che non devono assolutamente mancare, ovunque e in qualsiasi momento si decida di sottoporsi a un trapianto di capelli.

C’è da chiedersi a questo punto, perché questi chirurghi che propongono pacchetti e “vacanze della salute” varie non compaiano mai, e dico MAI, tra i numerosi soci delle suddette associazioni internazionali. Comunque, vorrei fosse chiaro che il motivo di questo articolo non è di certo un tentativo di annientare la concorrenza; quella esiste, ed è giusto che sia così altrimenti forse non saremmo neanche spinti sempre a migliorare!! Ma molti chirurghi hanno messo in discussione loro stessi per dedicarsi a tecniche sempre nuove e innovative per soddisfare al meglio i loro pazienti ottenendo risultati ottimi senza alcun effetto collaterale o problema post intervento, e non è giusto che tutto questo venga vanificato da qualche altro “professionista” sicuramente più furbetto e sicuramente più attento alla quantità che alla qualità.

Infine, forse tengo particolarmente a sensibilizzare chiunque voglia affacciarsi al trapianto di capelli perché so purtroppo a cosa può andare incontro una persona che si affida al chirurgo sbagliato. Purtroppo o per fortuna la mia esperienza mi ha portato ad assistere a delle testimonianze davvero raccapriccianti (che si tratti della Turchia e non), sicuramente evitabili dall’inizio ma a cui poi diventa difficile porre rimedio, ed è solo per questo che prego tutti voi lettori di affidarvi alle persone giuste e competenti, italiane o straniere che siano, senza farvi offuscare dal miraggio del risparmio economico.

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