La Psoriasi della pelle e del Cuoio Capelluto

Discutiamo l'annoso problema della Psoriasi. Cos'è? Come si manifesta? Come si cura? - Focus sulla Psoriasi del cuoio capelluto.

Pubblicato da  Vincenzo Masullo  il 20 Ottobre 2023
La Psoriasi della pelle e del Cuoio Capelluto

La psoriasi è una condizione cronica caratterizzata da un’eccessiva crescita delle cellule della pelle che si manifesta sotto forma di placche cutanee rosse e squamose, sia sul corpo che sul cuoio capelluto

Questa affezione colpisce indistintamente sia uomini che donne, con minime occorrenze nei bambini, insorgendo solitamente prima dei 35 anni. È importante sottolineare che la psoriasi non è contagiosa e non ha alcun effetto sulla fertilità.

Come si forma e come progredisce la psoriasi?

Quando il nostro corpo produce nuove cellule nelle profondità della pelle, queste emergono gradualmente per sostituire le cellule superficiali che, in modo naturale, giungono alla fine del loro ciclo di vita. In condizioni normali questo dovrebbe avvenire in un periodo di 3-4 settimane, tuttavia, nei pazienti affetti da psoriasi, il processo si completa in soli 7 giorni. Di conseguenza, le cellule ancora immature si accumulano in superficie, dando origine alle tipiche placche ricoperte di squame presenti nella psoriasi.

La progressione della psoriasi è caratterizzata da chiazze eritematoso-squamose, rotondeggianti, con margini netti e di grandezza variabile. Nella maggior parte dei casi, l’infiammazione attraversa fasi di durata variabile in cui i sintomi si intensificano, seguite poi da fasi in cui la patologia regredisce e i sintomi migliorano. L’intensità dei sintomi e la qualità della vita possono variare da persona a persona, in base alla gravità e al tipo di Psoriasi.

Come si fa a capire se si ha la psoriasi?

I medici di solito diagnosticano la psoriasi dopo un’attenta analisi della pelle; tuttavia, la diagnosi può essere difficile poiché, soprattutto se interessa la testa, spesso somiglia ad altre patologie che colpiscono la cute (dermatite seborroica, lichen planus o simplex, pitiriasi rosea).

Per questo motivo in alcuni casi è necessario ricorrere a biopsia di un campione di pelle, che verrà esaminato al microscopio. Questo approccio permetterà di chiarire il tipo di Psoriasi ed escludere altri disturbi della pelle.

Dove colpisce e in che forma?

La Psoriasi colpisce principalmente gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e sopracciglia, regione lombosacrale, ascelle, ombelico, palmo delle mani e pianta dei piedi, ma può anche interessare le unghie, la cavità orale, la zona genitale, le zone perioculari e in generale la pelle in qualsiasi distretto. 

Quanti tipi di psoriasi esistono?

È possibile identificare diverse tipologie di psoriasi classificate in base agli apparati coinvolti e alla forma in cui la patologia si manifesta:

Psoriasi a placche o volgare

La più diffusa. Presenta pelle secca e squame bianco-argento, su chiazze rosse, di dimensioni e spessore variabili che possono confluire tra loro fino a coprire intere aree corporee. 

Dal grado di eritema e di desquamazione si può valutare l’attività della Psoriasi: più intenso è l’eritema, più desquamata è la placca e più attiva è la psoriasi.

Può manifestarsi ovunque ma si concentra soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e parte bassa della schiena (zona lombare).

Psoriasi guttata o eruttiva

Si presenta in soggetti giovani dopo un’infezione da streptococco, solitamente alle tonsille. Si manifesta con piccole chiazze (papule) eritemato-squamose in tutto il corpo, spesso su tronco e arti

La correlazione tra streptococco e Psoriasi è provata dal fatto che dopo opportuna terapia antibiotica, si osserva una regressione spontanea della patologia.

Psoriasi inversa

Forma lesioni eritematose lisce con bordi definiti che si trovano in zone come l’inguine, l’area genitale in genere, ascelle e ombelico.

Psoriasi pustolosa

Pustole bianche che possono trasformarsi in croste dal colore giallo. Esistono forme localizzate (mani, piedi, zona ungueale) e forme generalizzate che producono anche dolori e stati febbricitanti.

Psoriasie eritrodermica

Presenta eritema ed edema diffuso, con crepe e danni alle unghie. Può presentarsi con prurito, sensazioni di freddo, malessere generico, disidratazione, febbre, perdita di peso; sintomi importanti, insomma, che talvolta richiedono il ricovero. Può insorgere in concomitanza con altre patologie e può essere causata anche da farmaci e/o stress eccessivo.

Psoriasi artropatica

Tipologia estremamente variabile, sia in termini di manifestazioni che in termini di decorso e di articolazioni colpite. Può colpire sia individui giovani che adulti e può interessare una sola articolazione (monoarticolare), oppure coinvolgerne diverse come, ad esempio, le piccole articolazioni delle mani e dei piedi. 

L’infiammazione osteo-articolare spesso è preceduta dai classici sintomi della psoriasi per molti anni, proprio per questo, in caso di sospetto di artrite psoriasica bisogna fare riferimento a un reumatologo, che prescriverà esami specifici per escludere altre patologie che interessano ossa e articolazioni.

Psoriasi amiantacea (o pseudotigna)

Circoscritta esclusivamente al cuoio capelluto, è detta anche tinea amiantacea o pityriasi amiantacea. Colpisce per lo più in età giovanile, provocando un robusto strato di squame dal colore bianco-argento che tende a inglobare e sporcare molto anche il fusto del capello. 

Spesso comporta episodi di alopecia non cicatriziale nel punto in cui si sviluppano le chiazze psoriasiche, solo raramente cicatriziale e irreversibile; può causare anche un repentino assottigliamento del capello interessato e in generale rende la capigliatura unta e trasandata, causando una problematica estetica importante. 

Quali sono i motivi per cui viene la psoriasi?

La Psoriasi è il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali: la ricerca ha dimostrato infatti che sono numerosi i geni potenzialmente legati allo sviluppo della patologia e non è ancora stato chiarito come interagiscano tra loro, ma è molto probabile che siano più d’una le variabili che rendano il soggetto vulnerabile allo sviluppo dei sintomi. 

Ovviamente non è detto che chi possiede questi geni debba necessariamente sviluppare la patologia.

Vediamo insieme quali sono i fattori ambientali scatenanti più comuni, che impattano sul sistema immunitario provocando risposta infiammatoria:

  • Traumi: incidenti, fratture, interventi chirurgici particolarmente debilitanti che causano un trauma o comunque uno stress elevato.
  • Infezioni da streptococco: correlate nello specifico alla Psoriasi guttata, ma potenzialmente dannose anche in altre tipologie di psoriasi. Curabile con l’uso di un antibiotico.
  • Farmaci: beta bloccanti, corticosteroidi sistemici, litio, sali d’oro e antimalarici di sintesi sono considerati induttori di psoriasi o in grado di esacerbare Psoriasi già in atto.
  • Stress: considerato la causa più diffusa e forse più ovvia, soprattutto in soggetti che somatizzano a livello cutaneo. 
  • Stile di vita: Un aspetto molto sottovalutato è la dieta e lo stile di vita, che hanno un impatto diretto sull’entità delle manifestazioni cutanee. Ad esempio, alcuni ormoni prodotti dal grasso corporeo influenzano gli stati infiammatori già presenti nell’organismo, essere in sovrappeso quindi significa non solo aumentare l’infiammazione ma anche dover aumentare la dose dei farmaci per ottenere l’effetto desiderato. 

Una dieta ipocalorica può ridurre quindi la gravità della Psoriasi. Ciò è importantissimo anche perché i pazienti affetti da psoriasi tendono a sviluppare più facilmente diabete e malattie cardiovascolari.

Quali sono le cure per la psoriasi?

Sebbene non si possa mai del tutto guarire dalla Psoriasi, in quanto malattia cronica, esistono diverse terapie e trattamenti farmacologici che riescono a mantenere sotto controllo le manifestazioni e a prevenire le recidive.  È fondamentale affidarsi sempre agli specialisti per avere una corretta valutazione e terapia. 

Le cure intraprese solitamente sono di tre tipi e prevedono: farmaci per uso topico (lozioni, pomate o unguenti da utilizzare sull’area interessata), fototerapia (radiazioni luminose) e terapia sistemica.

Qualunque sia la tipologia terapeutica, ogni percorso ha bisogno di un certo range di tempo per mostrare i suoi effetti positivi (almeno sei mesi) e nessuna di esse può essere universale: non è detto, infatti, che una stessa terapia sia adatta a tutti e conduca sempre allo stesso risultato. 

La valutazione della problematica e di conseguenza della sua migliore risoluzione deve essere altamente personalizzata.

Vediamo nel dettaglio quali sono le terapie maggiormente somministrate:

Farmaci per uso topico

  • Emollienti e idratanti. Rimedi blandi, utili nei casi più lievi o insieme ad altri farmaci per idratare la pelle, riducendo prurito e desquamazione.
  • Cortisonici. Riducono velocemente l’infiammazione e quindi i maggiori sintomi; trattandosi di farmaci, vanno utilizzati per un tempo circoscritto e su superfici corporee limitate.
  • Retinoidi. Costituiti da vitamine, la D3 in primis, adatti ad evitare la proliferazione delle cellule epiteliali e quindi delle tipiche squame. Meno efficaci dei cortisonici ma anche meno problematici per l’organismo.
  • Corticosteroidi. Quando la Psoriasi aggredisce il cuoio capelluto, solitamente si utilizzano delle mousse a base di corticosteroidi e/o shampoo specifici dove spesso è il principio attivo ittiolo solfonato (un derivato minerale) a lenire l’infiammazione del tessuto e quindi il prurito.

Fototerapia

La “terapia della luce” è molto utilizzata quando si parla di problematiche inerenti alla pelle e la cute in generale: è risaputo infatti che la luce del sole sia un’ottima medicina per la Psoriasi, che d’estate tende spesso a migliorare, soprattutto se parliamo di forme lievi.

Ma non sempre è possibile esporsi al sole, e perciò esistono diversi dispositivi in grado di riprodurre gli stessi benefici dei raggi UV (UVA e UVB). 

Il meccanismo d’azione del raggio UV funziona come un antinfiammatorio ed evita che le cellule interessate si riproducano eccessivamente, senza controllo e causando quelle antiestetiche crosticine psoriasiche.

Terapia sistemica

Rappresenta la terapia a più ampio spettro, poiché il farmaco assunto per via orale va a diffondersi in tutto l’organismo mentre con le cure precedenti restava confinato solo alla zona interessata. In questo modo l’efficacia viene amplificata ma comporta anche qualche effetto collaterale in più. I farmaci orali prescritti più frequentemente dal medico sono:

  • Metotrexato. Un agente chemioterapico, strutturalmente analogo dell’acido folico, che utilizzato in basse dosi ha un’azione antinfiammatoria per le cellule proliferative.
  • Ciclosporina. Farmaco immunosoppressore: essendo la P. una malattia autoimmune, il sistema immunitario si ritrova ad attaccare erroneamente i tessuti del proprio organismo e i farmaci immunosoppressori come la Ciclosporina cercano di inibire questa azione dannosa.
  • Farmaci Biologici. Di recente utilizzo, tendono anch’essi a frenare l’azione dannosa del sistema immunitario, in maniera molto efficace anche per le forme di Psoriasi severe e ostinate. Possono essere aggregate anche ad altre terapia più soft, in modo da agire su tutti i fronti; sono molecole molto selettive e tollerabili, ma prevedono solitamente iniezioni sottocutanee o infusioni endovenose, sicuramente più impegnative dei trattamenti precedenti.

La Psoriasi del cuoio capelluto

Anche sul cuoio capelluto la Psoriasi si manifesta cronicamente con arrossamento e con placche e lesioni di dimensioni variabili che possono essere asintomatiche o pruriginose, che per lo più colpiscono le zone perimetrali della capigliatura (zona hairline o zona occipitale bassa). 

Gli altri sintomi comuni sono: desquamazione simile alla forfora, secchezza del cuoio, sensazione di bruciore e/o dolore, aumento della perdita dei capelli. Questo tipo di manifestazione si distingue dalla forfora classica perché, quando le squame si sollevano scoprono una cute rossa e infiammata, cosa rara nella forfora, che invece si presenta solo con piccole scaglie di colore biancastro (vedi articolo forforra). 

La gravità della malattia è valutata in base alla parte del corpo colpita e all’intensità dei sintomi e, come per le altre forme, non è universale ma varia in base al soggetto. In alcuni casi le zone interessate sono minime, in altri può estendersi a tutto lo scalpo, coinvolgendo anche orecchie, nuca, fronte e attaccatura dei capelli, con manifestazioni molto evidenti e difficili da trattare, ed inoltre con implicazioni estetico/psicologiche importanti. 

Nelle situazioni più diffuse infatti, anche i capelli ne fanno le spese: trattandosi di una patologia cronica, quindi sempre presente, è facile che il capello si avvii in un processo di miniaturizzazione progressiva che lo renderà sempre più debole, fino alla sua caduta: la conseguenza sarà un graduale diradamento, seppur in zone circoscritte.

Oltre alle terapie elencate nei paragrafi precedenti, in questa forma di Psoriasi le placche resistenti possono essere trattate con iniezioni superficiali intra-lesionali di Triamcinolone acetonide, un farmaco corticosteroide, a base di ormoni steroidei che agisce inibendo il rilascio delle molecole responsabili dell’infiammazione.

Altra terapia consigliata è la Talassoterapia, ovvero bagni in acque sulfuree termali o semplicemente in acqua di mare, che possono essere molto utili per ridurre l’infiammazione e lo stress, considerato, come spesso accade, una delle principali cause scatenanti.

Anche l’igiene e il lavaggio del cuoio capelluto richiedono una certa cura e considerazione: i pazienti affetti da Psoriasi, infatti, vanno spesso incontro al fenomeno di Koebner, ovvero, l’insorgere di nuove placche in zone sane a seguito di un trauma, anche se minimo. 

Per tale motivo la detersione dev’essere molto delicata ma accurata; è fortemente raccomandato non rompere e non rimuovere le placche, ad esempio con le unghie o con il pettine

È altrettanto raccomandato non utilizzare shampoo aggressivi, bensì prediligere prodotti delicati, principalmente ad azione lenitiva, che tendano a sfiammare il cuoio capelluto. Inoltre, è buona regola utilizzare il phon a circa 30 cm dalla cute e con un getto d’aria non troppo caldo, evitando di spazzolare i capelli con violenza.

Conclusioni

Nel nostro approfondimento di oggi, abbiamo presentato una panoramica generale sulla Psoriasi e sui diversi gradi e tipologie di manifestazione; abbiamo spiegato che essa, quando particolarmente aggressiva sul cuoio capelluto, può provocare danni ai capelli che spesso rispondono all’azione patologica miniaturizzandosi velocemente fino a cadere. La perdita dei bulbi rappresenta certamente la conseguenza peggiore della malattia: essa può manifestarsi in forma più o meno ingente, correlata sia alla violenza con cui la P. si manifesta, sia alla sua cronicità. 

Seppur incurabile totalmente, è pur vero che medicare le tipiche placche e seguire delle terapie costanti aiuta a tamponare gli effetti dannosi che la Psoriasi comporta al cuoio capelluto e tende ad evitarne la ricomparsa.

Anche stavolta ricordiamo perciò che qualsiasi sia la forma o l’intensità della Psoriasi da cui si è affetti, è sempre importante affidarsi tempestivamente ad un medico esperto, specialista del settore, che solo in seguito ad un’attenta visita dermatologica sarà in grado di individuare il problema e suggerire il miglior percorso terapeutico. 

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