Anatomia del follicolo pilifero del cuoio capelluto
Il follicolo pilifero deriva dall'epidermide fetale, che si invagina nel derma e nell'ipoderma e...
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Tutto quello che devi sapere sulla follicolite del cuoio capelluto. Informazioni di carattere generale ed approfondimenti su diagnosi, cause e cure.
La Follicolite può essere definita come un’infiammazione dei follicoli piliferi, che può avere diversa natura e che solitamente genera foruncoli pruriginosi, senza alcuna distinzione di sesso, età e razza.
Quando l’evoluzione dell’infiammazione è più violenta, la Follicolite può causare anche piccole cicatrici permanenti sul cuoio capelluto, dove si osserva, non di rado, una distruzione totale del bulbo interessato. In una forma molto lieve, invece, si assiste a semplici formazioni squamose simili alla forfora; la flogosi si risolve da sola ed i brufoli in testa sfiammano gradualmente senza particolari conseguenze.
La Follicolite del cuoio capelluto non è mai contagiosa ma è spesso legata all’arrossamento, al forte prurito, e talvolta alla dolenzia dell’area coinvolta: queste condizioni negative causano un peggioramento progressivo del capello – che di base non viene più correttamente nutrito – e, nei casi più complicati, la sua caduta irreversibile (Follicolite decalvante).
Diventa facile perciò immaginare quanto questo disturbo possa rappresentare un disagio estetico, sia per uomini, che per donne e bambini che possono trovarsi indistintamente in tali condizioni.
L’insorgenza della Follicolite prevede diverse fasi: inizialmente, e nei casi più superficiali, sul cuoio capelluto si sviluppa una forte infiammazione che viene presto tradotta in forfora squamosa e in qualche rigonfiamento molto arrossato e pruriginoso.
Se l’irritazione è più intensa, il foruncolo può diventare una pustola (brufolo in testa) che avvolge ed ingloba interamente il bulbo: in base alla gravità della manifestazione, l’infezione diventa più profonda e si addentra gradualmente verso la base del follicolo, dove spesso si forma un ascesso che, se lesionato, rilascia pus e infetta la cute circostante. In questo caso anche la punta del foruncolo appare giallastra (chiaro sintomo di infezione) più che arrossata.
Benché non esista una precisa manifestazione, solitamente le zone del cuoio capelluto più colpite dalla Follicolite sono l’attaccatura frontale ed occipitale dei capelli. Spesso la patologia può cronicizzare e presentarsi nuovamente anche se invece sembrava completamente scomparsa.
Le cause della Follicolite possono avere origini diverse. Innanzitutto va fatta una sostanziale differenziazione tra follicolite infettiva e non infettiva: la diagnosi differenziale si rivela fondamentale per trovare la terapia più adatta per guarire, soprattutto se si tratta di antibiotici e/o antimicotici.
Nella maggior parte dei casi la Follicolite è di base infettiva e può essere provocata da:
La Follicolite può manifestarsi sul cuoio capelluto anche grazie a cause meccaniche, come un eccessivo prurito/sfregamento (ad esempio fasce o cappelli troppo stretti indossati frequentemente, l’utilizzo frequente del rasoio), oppure a causa di un’iperidrosi (eccessiva sudorazione), dalla mancata traspirazione della cute, o ancora a causa di lesioni del tessuto, come una dermatite acuta, abrasioni ed escoriazioni in cui si diffonde poi il microrganismo infettante.
Anche l’utilizzo di prodotti estetici troppo invasivi (gel, shampoo aggressivi, prodotti chimici, lacche) non aiutano di certo a salvaguardare il benessere della cute e del capello.
Infine, esistono forme di follicolite non infettiva, come la pseudofollicolite da barba (quando a causa dell’infiammazione un pelo non fuoriesce dalla cute ma si incista al suo interno) oppure la follicolite da petrolio, scatenata dall’esposizione a minerali derivati appunto dal petrolio.
L’osservazione diretta dei sintomi si riconferma l’approccio migliore per diagnosticare correttamente una follicolite. Se parliamo di follicolite infettiva, l’esperienza del medico o del dermatologo che effettua la visita specialistica, si rivela importantissima per la comprensione dell’agente patogeno o del fenomeno che genera l’infezione e l’infiammazione, nonché la terapia più adatta per debellarla (antibiotico, antimicotico, antivirali).
Nei casi più difficili, magari con infezioni importanti, può ritenersi necessario un tampone da analizzare in laboratorio per scovare il farmaco più adatto ed efficace. Anche gli antistaminici risultano un mezzo efficace per spegnere l’irritazione cutanea.
La follicolite di base non infettiva, invece, prevede l’utilizzo di cortisonici, farmaci immunostimolanti o trattamenti topici come la fototerapia che vanno a migliorare e ristabilire gradualmente l’equilibrio fisiologico della cute interessata dalla flogosi.
Di base, comunque, il primo step fondamentale per proteggere sè stessi dall’incubo della Follicolite è evitare tutto ciò che possa stressare meccanicamente il cuoio capelluto: acconciature troppo strette, caschi, cappelli, acqua bollente, sono tutti elementi negativi per la circolazione sanguigna, per l’ossigenazione e per la diffusione degli elementi essenziali nell’intero scalpo.
Anche l’igiene gioca un ruolo fondamentale: l’accumulo di sebo sul cuoio capelluto può peggiorare sensibilmente l’infiammazione, pertanto risulta molto importante utilizzare detergenti idonei, principalmente sebo-regolatori, ma che siano allo stesso tempo delicati e lenitivi, in modo da coadiuvare nel trattamento dell’infiammazione.
Altri prodotti molto validi sono le creme lenitive: di base naturale (tea tree oil, estratto di echinacea o gel di aloe vera) o nei casi più impegnativi, di base cortisonica. Questi prodotti svolgono un’importante azione antinfiammatoria, eliminano l’infezione e regolano la produzione di sebo in modo che il cuoio capelluto possa ospitare di nuovo capelli sani e forti; favorendo anche la ricrescita.
Abbiamo visto che esistono diverse tipologie di cure per la Follicolite del cuoio capelluto: farmaci, trattamenti, creme, sono tutte valide opzioni che sostengono le diagnosi differenziali e mirano a ricondurre la cute affetta dall’infiammazione al suo status di salute ideale. Eppure talvolta possono non essere sufficienti a risolvere definitivamente il problema, ad esempio quando la Follicolite diventa cronica. Soprattutto in questi casi, rivolgersi ad uno specialista è il segreto per seguire il giusto percorso e non rischiare di trascurare l’evento, danneggiando ulteriormente i capelli.
La domanda che spesso ci pongono: è possibile effettuare un trapianto di capelli se si è affetti da Follicolite?
Com’è facile immaginare, la risposta è NO: per assicurare la più alta percentuale di attecchimento agli innesti trapiantati, e quindi la migliore densità di capelli per cm² a risultato ultimato, è necessario che la cute si trovi in uno status ottimale.
Un’infiammazione e/o infezione come quella derivante da una Follicolite andrebbe ad alterare la fisiologia dei tessuti e a limitare quindi la riuscita dell’intervento chirurgico.
Ecco perché la prima consulenza specialistica con il futuro paziente è di fondamentale importanza: non basta valutare solo i parametri dell’eventuale trapianto, ma è importante anche accertare che la cute sia perfettamente in salute e nelle condizioni ottimali per consentire il miglior risultato possibile.
Se così non fosse, come nei casi di Follicolite appunto, sarebbe necessario – prima di programmare l’operazione – iniziare tempestivamente una cura per guarire i sintomi.
Seppur meno grave di tante altre patologie del cuoio capelluto, la Follicolite può comportare diversi effetti negativi: prurito insopportabile, pustole doloranti ed antiestetiche, ed infine disagi psicologici non trascurabili come la caduta di capelli e il progressivo diradamento.
Perciò, torniamo sempre al nostro concetto principale che sottolinea quanto sia decisivo affidarsi ad un bravo medico specialista, per la cura e la prevenzione delle patologie del cuoio capelluto.
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